L’alimentazione dei bambini è un aspetto importantissimo, da non sottovalutare. Infatti, la nutrizione dei piccoli, dalla nascita fino a dopo lo svezzamento, è fondamentale per garantire un corretto sviluppo del bambino, una buona salute e la copertura del fabbisogno di nutrienti.
Anzitutto, la mamma già prima del parto deve assicurarsi un’alimentazione equilibrata e completa, per portare a termine la gravidanza in forze e garantire al feto il nutrimento necessario. Questi consigli alimentari in gravidanza e allattamento sono molto importanti per evitare di incorrere in carenze nutrizionali e problemi correlati.
1. Come alimentare il proprio piccolo? Dalla nascita fino a 4- 6 mesi
Dopo le dimissioni dall’ospedale, l’aumento di peso del proprio bimbo è una preoccupazione comune a molti genitori. Tenere sotto controllo il peso è importante, ma senza che diventi un’ossessione. Per sapere ogni quanto pesare il neonato, sarà sufficiente seguire le indicazioni fornite alle dimissioni e poi dal pediatra di fiducia. Teniamo a mente che un calo ponderale del neonato è fisiologico, per via dell’adattamento alle nuove condizioni di vita.
1.1. Alimentazione fino a 4- 6 mesi
L’obiettivo principale dell’alimentazione entro il primo anno di vita è garantire l’introduzione di tutti i macro e micro nutrienti essenziali a una crescita adeguata e a un sano sviluppo del bambino.
Infatti, nei primi mesi di vita, il bambino assorbe tutto il nutrimento necessario dal latte materno o dal latte formulato. Tuttavia, con il trascorrere del tempo, il solo latte non è più in grado di sopperire alle sempre maggiori necessità di altri nutrienti quali zinco, ferro, vitamine liposolubili e altri micronutrienti presenti in alimenti solidi.
2. Quando iniziare lo svezzamento?
Il momento più indicato per iniziare a introdurre nuovi alimenti sarà quando il piccolo avrà raggiunto un completo sviluppo neurofisiologico e quando sarà in grado di mantenere la posizione seduta tenendo la testa diritta, solitamente non prima dei 4 mesi e non più tardi dei 6 mesi di vita.
Fino al dodicesimo mese di vita, il latte rimane l’alimento più importante della nutrizione infantile. Proprio per questa ragione, si parla di “alimentazione complementare”. Il cibo solido dovrà integrare, e non a sostituire, il latte, materno o formulato.
Si inizierà introducendo alimenti dalla consistenza morbida e cremosa, soprattutto omogeneizzati e purea di frutta (all’inizio pera e mela, solitamente ben tollerate, anche la purea di banana), per poi passare ad alimenti più densi.
Questo passaggio è soggettivo e dipende dalla capacità di masticazione del bambino (quindi dalla dentizione), per promuovere una corretta digestione e un adeguato assorbimento del cibo, evitando squilibri gastrointestinali.
2.1. Come iniziare lo svezzamento?
La prima pappa è costituita principalmente da creme di riso, mais e tapioca: sono cereali naturalmente privi di glutine e valide fonti di carboidrati, sali minerali, proteine e calorie. Ricordiamo di munirci di un cuocipappa per svezzare.
Le creme si preparano con il brodo vegetale filtrato, composto inizialmente da carote, patate e zucchine (niente cipolla!), con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva ed eventualmente poco Parmigiano grattugiato.
Teniamo a mente un aspetto importante: è essenziale non aggiungere mai agli alimenti sale e zucchero, per abituare i piccoli a gusti poco sapidi e poco dolci, riducendo sin dalla prima infanzia così il rischio di obesità e malattie cardiovascolari.
3. Alimentazione del bambino dopo lo svezzamento
Quando i piccoli diventano più grandicelli, bisogna introdurre con gradualità gli alimenti, principalmente per sincerarsi della presenza di eventuali intolleranze o allergie. Tenendo a mente che saremo seguiti dal pediatra, vediamo uno schema pratico.
Alimentazione dopo i 6 mesi: si possono iniziare a proporre semolini di grano o cereali vari (informiamoci sempre sui tipi di cereali utilizzati, leggiamo attentamente le varie diciture sulle confezioni dei prodotti). Contemporaneamente, si possono aggiungere nel brodo vegetale altre verdure come sedano, finocchi, erbette, carne, prediligendo carni bianche e facilmente digeribili, come pollo e tacchino.
Alimentazione a 7 mesi: Dal settimo mese in poi è possibile aggiungere nelle pappe i formaggi magri e leggeri (come ricotta, robiola e crescenza), altra valida fonte proteica oltre alla carne. Contemporaneamente si possono proporre yogurt, prosciutto cotto magro, pesce leggero e digeribile (sogliola, platessa, merluzzo, nasello, trota) e legumi, preziosa fonte di proteine vegetali e fibre.
Facciamo una piccola parentesi sullo svezzamento vegano o vegetariano. In questo caso, l’introduzione dei legumi inizia già intorno al sesto mese del bimbo, per integrare la carenza di proteine introdotte con la carne: prestiamo particolare attenzione all’eccesso di fibra dei legumi, eliminando la cuticola esterna o passandoli al passaverdure.
Alimentazione a 8 mesi: è possibile iniziare a modificare la consistenza degli alimenti, introducendo pastina, riso, polpettine o carne tritata e frutta e verdura grattugiate.
Alimentazione dai 9-12 mesi: possiamo includere nell’alimentazione alimenti come pasta asciutta, biscotti secchi (non farciti e possibilmente con poco burro), tuorlo d’uovo, formaggi stagionati, pomodori senza buccia, pesce spada, salmone.
Alimentazione dai 12 mesi in poi: in questa fase l’alimentazione del bambino sarà quasi completa, e comprenderà una grande varietà di alimenti, compresi latte vaccino, melanzane, carciofi, carne di maiale, melone, fragole, cachi, kiwi, fichi, agrumi, frutta secca.
Per qualunque suggerimento, timore, perplessità non esitiamo a rivolgerci al pediatra: ricordiamo che l’alimentazione dei piccoli è fondamentale per una crescita sana e regolare.